Spesso la differenza tra una foto accettabile e una bella foto risiede solo nella diversa inquadratura. In questo articolo analizzeremo alcune delle principali regole della composizione fotografica.
Premetto che questo articolo non potrà sicuramente essere esaustivo. Sull’argomento della composizione fotografica sono stati scritti interi libri ed è ovviamente impossibile andare oltre all’introduzione in un semplice articolo.
Nel caso vogliate approfondire l’argomento tramite uno di questi libri, vi consiglio sicuramente “L’occhio del fotografo” di Michael Freeman. Ha tantissimi esempi e descrive in dettaglio tutto ciò che riguarda la composizione fotografica. Un must per qualunque fotografo!
A differenza della post produzione, qui interveniamo durante la fase di scatto della foto. Ciò non toglie che si possa sistemare una inquadratura in seguito, ma avere una buona composizione già in partenza è la scelta migliore.
La regola dei terzi
Questa è sicuramente la regola più utilizzata in fotografia ed è anche la più semplice. Ormai qualunque dispositivo in grado di fare foto può anche sovrapporre la griglia dei terzi sulla scena inquadrata per facilitare la composizione.
Prendete una qualunque immagine e dividetela con delle righe in tre parti, sia in orizzontale che in verticale:
La regola dei terzi dice che l’occhio umano è maggiormente attratto da ciò che si trova nei quattro punti dove si intersecano le righe. Inoltre le righe stesse sono linee da utilizzare per rendere più interessanti le immagini.
Nella foto sopra ho utilizzato sia uno dei punti di intersezione, dove ho posto l’occhio del gabbiano, sia una delle linee principali, dove ho posizionato il pontile.
Le righe orizzontali vengono spesso utilizzate per posizionare l’orizzonte nelle foto. Sebbene ci siano molte splendide foto con l’orizzonte messo al centro dell’inquadratura, le immagini più interessanti di solito hanno una prevalenza di cielo o di superficie.
Se come nella foto sopra non abbiamo l’orizzonte, le righe si possono utilizzare per posizionare altri elementi della scena, come ad esempio il pontile.
Nel caso si stiano facendo ritratti di persone o anche animali, di solito si tende a mettere almeno uno degli occhi in un punto di intersezione. Questo porta chi guarda la foto a focalizzarsi sugli occhi che spesso sono la parte di un ritratto che dona più emozioni.
Area di respiro
Un piccolo suggerimento legato alla regola dei terzi è l’area di respiro, chiamata anche zona di movimento, ma anche in tanti altri modi.
Il suggerimento è quello di lasciare sempre più spazio davanti al soggetto piuttosto che dietro.
Il “davanti” del soggetto può essere la direzione di movimento se è un soggetto in moto, oppure la direzione dello sguardo se abbiamo un ritratto, ma anche in soggetti statici e inanimati possiamo avere una direzione. Ad esempio una sedia dovrà generalmente avere più spazio davanti alla seduta, piuttosto che dietro allo schienale.
Prendendo nuovamente l’esempio sopra, questo è il risultato se non avessi tenuto conto dello sguardo del gabbiano:
La scena perde molto del suo dinamismo e diventa “pesante” rispetto alla foto scattata tenendo conto dell’area di respiro del gabbiano.
Spirale aurea
Simile alla regola dei terzi, ma un po’ più complessa, c’è la spirale aurea.
Questa spirale (di solito approssimata con la spirale di Fibonacci per una maggiore semplicità di calcolo) crea una curva all’interno di una scena che l’occhio segue in modo naturale e che porta in un punto focale dell’immagine.
Utilizzando tutti i possibili orientamenti di questa spirale otteniamo quattro curve e altrettanti punti focali. Questi punti focali sono molto vicini a quelli della regola dei terzi, come potete notare dalla seguente immagine:
Come regola è però più difficile da seguire, anche perché non esistono (a quanto ne so) dispositivi che danno la possibilità di sovrapporre una spirale aurea alla scena da fotografare.
Non è detto che nelle vostre foto ci siano elementi che seguono fedelmente una di queste curve. A volte la curva può anche solo essere “suggerita” dalla scena stessa:
Come si può vedere da questa foto, è la stessa parte anteriore del gatto a suggerire una curva che segue molto bene una spirale aurea.
Da questa foto potete notare altre due cose: la regola dei terzi non è seguita alla perfezione (l’occhio del gatto non è in un punto focale) e non ho lasciato l’area di respiro.
Questo mi porta ad un’altra regola fondamentale della composizione fotografica:
Infrangere le regole
Come accennato all’inizio, in questo articolo ho presentato solo alcune delle regole base della composizione e vi consiglio di imparare a padroneggiarle al meglio.
Quando non siete in grado di realizzare nuove foto potete sempre provare a prendere gli scatti già fatti e a ritagliarli seguendo le regole compositive che vi ho descritto. Anche questo vi può abituare alla corretta composizione fotografica.
La cosa migliore da fare è esercitarsi fino al punto di farle diventare completamente automatiche. Quando non dovrete nemmeno più pensare a come comporre la vostra foto e il posizionamento dei soggetti nelle scena sarà ormai un processo inconscio allora sarete pronti per non seguirle più.
Non seguire le regole di composizione fotografica dovrebbe sempre essere una scelta consapevole. Solo in questo caso potrete fare foto veramente belle anche utilizzando composizioni “errate”.