A volte le persone mi chiedono come riesco a ottenere delle belle immagini di soggetti in movimento, in particolare degli uccelli, così ho deciso di preparare alcuni consigli per fotografare gli animali.
Da qualche anno ho cominciato a fotografare sempre più spesso gli uccelli che si trovano nella mia zona. Ho la fortuna di abitare a breve distanza da zone naturalistiche veramente belle che mi offrono tante occasioni per fotografare paesaggi e animali in libertà.
I consigli che vi offro in questo articolo, sebbene io li utilizzi appunto per le foto di uccelli, possono tranquillamente essere usati con successo anche per altri animali.
Fotografare gli uccelli non è sempre facile, specialmente quando sono in volo. Utilizzare un teleobiettivo è indispensabile, ma rende sicuramente più difficile inquadrare l’animale e ottenere immagini perfettamente a fuoco e nitide. Questi sono alcuni degli accorgimenti che utilizzo per le mie foto.
Se volete, potete vedere alcune delle mie foto naturalistiche visitando il mio profilo Instagram. Lì troverete anche i parametri utilizzati per ogni scatto.
Puntare alla cieca
Come ho detto, l’utilizzo di un teleobiettivo è indispensabile. Un buon tele consente di restare a distanza dagli animali ed evitare quindi di disturbarli. In generale, gli animali selvatici non dovrebbero esser mai disturbati dal fotografo. Se non si accorgono di voi significa che state lavorando bene.
L’utilizzo di un teleobiettivo pone però qualche problema. Innanzitutto il puntamento che non è affatto semplice, tra il peso che può raggiungere un buon tele e il forte ingrandimento.
Se l’animale è fermo potete avere tutto il tempo per riuscire a puntare, mettere a fuoco e scattare. Se invece l’animale si muove, come un uccello in volo ad esempio, la cosa si fa più complicata. Un aiuto può arrivare dalle tecniche di puntamento rapido utilizzate ad esempio da chi fa tiro al volo, ma anche in ambito militare: il puntamento alla cieca.
Procedete come segue: trovate un soggetto fermo e puntatelo con la fotocamera. Non avete bisogno di scattare la foto, basta che lo puntiate. Essendo un soggetto immobile non dovreste avere problemi. Quello che vi interessa è sentire come state tenendo la macchina fotografica.
Ora distogliete lo sguardo e puntate la fotocamera altrove. Attendete qualche secondo, poi chiudete gli occhi e provate a puntare lo stesso soggetto. Riaprite gli occhi e controllate se ci siete riusciti.
Le prime volte, soprattutto se utilizzate obiettivi molto spinti, non sarete riusciti ad inquadrare il soggetto, ma probabilmente non sarà troppo fuori dall’inquadratura.
Tornate a centrarlo e riprovate ancora come indicato prima. Continuando a fare queste prove, vi accorgerete che ogni volta riuscirete a puntare sempre meglio, fino a che non riuscirete ad inquadrare perfettamente il soggetto senza dover riorientare la fotocamera.
Questo esercizio allena il cervello a considerare la fotocamera come una estensione del braccio, aiutando molto a velocizzare il puntamento di un qualunque soggetto. Fare alcuni minuti di allenamento ogni giorno consentirà di migliorare sempre di più anche con soggetti in movimento, ve lo assicuro!
Ovviamente, considerando che ogni obiettivo ha un peso e un ingombro diverso, prima di andare a fotografare è bene fare un po’ di esercizio con quello che vorrete utilizzare maggiormente.
Tempo di scatto
Su internet si trova spesso una formula empirica per riuscire ad ottenere immagini ferme, secondo la focale dell’obiettivo utilizzato. In generale si consiglia di utilizzare un tempo almeno analogo alla focale.
Ad esempio, se utilizzate un obiettivo da 300mm (si parla sempre di focale equivalente al formato 35mm, quindi se non avete una fotocamera full-frame, bisogna moltiplicare per il fattore relativo alla vostra macchina fotografica) dovreste impostare un tempo uguale o più veloce di 1/300s.
Questa formula può essere valida per soggetti statici, ma in caso di soggetti in movimento le cose cambiano.
Un valore più adatto a soggetti in movimento sarebbe 3-4 volte il valore della focale dell’obiettivo. Quindi con un obiettivo di 300mm (equivalenti) è bene settare tempi di esposizione di almeno 1/1000s o ancora meglio 1/1500s.
Ovviamente parliamo di una formula empirica e si possono fare splendide foto anche con tempi più lenti, ma potreste anche essere costretti a mettere tempi ben più rapidi, secondo la situazione e l’illuminazione della scena. Sicuramente è sempre meglio avere un tempo di scatto più veloce del necessario, piuttosto che uno troppo lento, se volete avere una foto ben nitida.
Apertura del diaframma
Per ottenere una buona messa a fuoco, un autofocus veloce è sicuramente molto utile. Comunque si possono migliorare i risultati chiudendo il diaframma.
Quando scatto, generalmente metto l’apertura a f/8 e non è raro che la chiudo fino a f/11, a meno che non abbia necessità di avere una profondità di campo limitata (solo con soggetti fermi o in lento movimento).
Sebbene si possa chiudere ulteriormente il diaframma, per avere una maggiore tolleranza alla messa a fuoco, tendo a non chiudere mai più di f/11 o eventualmente f/16, per evitare di ridurre la nitidezza a causa del fenomeno della diffrazione.
Impostazione della sensibilità
I consigli per fotografare gli animali che vi ho descritto qui sopra impongono di settare una sensibilità a volte molto elevata. Purtroppo non lo si può evitare. In questo tipo di foto è sempre meglio avere delle immagini con un po’ di rumore, piuttosto che poco nitide o mosse.
Bisogna dire che la tecnologia ci viene in aiuto. I sensori delle fotocamere diventano sempre più sensibili e meno suscettibili al rumore digitale, inoltre i software diventano sempre più “bravi” a ridurre il rumore dalle foto senza perdite evidenti di dettaglio.
Molto delle mie foto di animali sono scattate con ISO a 3200 o anche 6400, senza per questo avere risultati con evidente rumore, se non forse nelle zone più in ombra.
Altri consigli per fotografare animali
Restano alcuni suggerimenti che non sono fondamentali, ma possono comunque essere utili.
Innanzitutto l’utilizzo dei filtri. Se il soggetto è fermo o si muove lentamente, a volte può essere utile usare un polarizzatore. Avendo il tempo di settarlo al meglio ci da la possibilità ad esempio di ridurre i riflessi sull’acqua, o comunque di migliorare molto il contrasto della foto.
Se invece il soggetto si muove velocemente, non avrete sicuramente il tempo di settare il polarizzatore durante l’azione. In questo caso si potrebbe utilizzare un filtro UV che consente di migliorare leggermente il contrasto e anche di proteggere il proprio obiettivo dagli urti.
Quasi inutili, se non deleteri i filtri ND. Dovete già avere tempi di posa rapidi e ISO elevati, quindi andare a ridurre ulteriormente la luce che arriva alla fotocamera è quasi sempre una pessima idea.
Parlando dell’autofocus, ci sono alcuni obiettivi e fotocamere che consentono di limitare la messa a fuoco automatica a una distanza superiore a 5 o 7 metri. Attivare questa funzione consente una velocità di messa a fuoco molto più elevata, riducendo la corsa che l’obiettivo deve fare per trovare la messa a fuoco ottimale.
Se state fotografando soggetti più lontani di tale limite e che si muovono molto velocemente, è un aiuto notevole per ottenere immagini ben nitide.
Per i soggetti in rapido movimento, l’autofocus continuo e lo scatto a raffica ci danno la possibilità di avere molte foto, tra cui è più facile trovare quella venuta veramente bene e che ci dà le maggiori soddisfazioni.
Infine, vi consiglierei di fotografare sempre in formato raw. È vero che così siete costretti ad elaborare lo scatto, ma avete molto più possibilità di recuperare errori di esposizione o di bilanciamento del bianco.
Conclusioni
Spero che i miei consigli per fotografare gli animali vi possano essere utili. Se li utilizzate mi farebbe piacere vedere i vostri risultati e ovviamente se avete delle domande da farmi non dovete fare altro che scrivere nei commenti qui sotto.
Vi lascio qualche altra foto che ho realizzato seguendo questi consigli: